Era il 17 giugno del 2010 quando, assai prematuramente e in modo improvviso, si spense Giovanni Nicolotti, lasciando un vuoto in tutti coloro che in lui hanno visto un punto di riferimento, un mentore, un amico.

Giovanni era professore di Patologia vegetale forestale presso l’Università degli Studi di Torino, ove per circa un ventennio svolse didattica e ricerca scientifica molto attiva. Un tratto che lo contraddistinse dalla maggior parte dei suoi colleghi era la sua grande attenzione anche nei confronti delle ricadute pratiche della ricerca scientifica. Qui lo ricordiamo per il contributo significativo che diede all’arboricoltura a livello nazionale e internazionale, con particolare riferimento allo sviluppo di procedure e metodi diagnostici connessi alle valutazioni fitostatiche. Fu socio e grande sostenitore della SIA e dell’ISA, nell’ambito delle quali diede il suo contributo qualificato in vari tavoli tecnici e gruppi di lavoro.

Spesso ci siamo chiesti, in questi dieci anni, cosa Giovanni avrebbe detto o fatto in riferimento alle varie vicende susseguitesi nel mondo dell’arboricoltura. Purtroppo non lo sapremo mai. Tuttavia sarebbero certamente state parole e azioni incisive, schiette, sincere e disinteressate.

17 giugno 2020

Paolo Gonthier, Carmelo Fruscione e il Consiglio direttivo della SIA